12.04.2013 Intervista su dimissioni da Sindaco di Verbania di Marco Zacchera
IL PUNTO
di MARCO ZACCHERA
n. 443 SPECIALE del 8 aprile 2013
Cari amici e lettori.
Nella vita ci sono giorni amari ed oggi per me lo è veramente tanto: poche ore fa mi sono dimesso da sindaco della mia città, un incarico cui tenevo moltissimo.
Non potevo però fare altro per restare fedele al mio modo di vedere le cose scongiurando però una volta di più tutti i partiti e in generale la politica ad avere il coraggio di cambiare ed a rinnovarsi profondamente.
In Italia non si dimette mai nessuno: potevo – come scrivo – “tirare a campare” ma io non ci sto a vivere così le cose. Da ultimo non potevo continuare a fare il sindaco pensando che qualcuno intorno a me fosse così vigliacco da diffamarmi anonimamente quasi “sfidandomi” a non cambiare: evidentemente quella (o quelle) persone non mi conoscono bene.
Con molta serenità vi prego leggere qui di sotto, e magari di riflettere… marco.
Cari Concittadini,
dopo profonda riflessione ho deciso di dimettermi dalla carica di sindaco cui la maggioranza di voi mi aveva eletto nel 2009.
Avrei potuto tranquillamente “tirare a campare” per l’ultimo anno di mandato, ma non ne sono il tipo e credo che un periodo di commissariamento in vista delle elezioni dell’anno prossimo sia utile per riflettere sul nostro futuro.
Non è possibile infatti proseguire con partiti di maggioranza che, nonostante il recente negativo esito elettorale, ancora non hanno capito la gravità dell’emergenza economica, politica ed istituzionale che attraversiamo e si sono rifiutati di aderire al mio progetto di rinnovamento che partiva con una forte riduzione delle strutture di giunta e con assessori che si prestino a titolo sostanzialmente gratuito.
Un centro destra spaccato, ma dove toccare o ridurre un assessorato dà scandalo, senza voler capire che solo una giunta agile, ristretta ed operativa, più tecnica che politica sia la formula migliore per amministrare una città. L’ho proposto, ho insistito, non ho avuto appoggi ma solo critiche e a queste si sono aggiunte negli ultimi giorni accuse a livello personale con parole intimidatorie - vergognosamente anonime - con l’intento di infangare il mio operato e la mia credibilità creando una situazione che non posso in alcun modo più accettare: c’è chi vive per un incarico o un titolo, io no.
Sarebbe invece necessaria ben diversa coesione e volontà tra tutti i partiti, di maggioranza e di opposizione, per cercare insieme di superare steccati e difficoltà. Purtroppo anche un mio invito esplicito che ho rivolto nei giorni scorsi all’opposizione è stato subito respinto: anche a livello locale - a destra come a sinistra - non ci si vuole sbloccare dai reciproci preconcetti, ma non è così che si costruisce il bene comune.
Credo che la gente odi sempre di più la politica e i partiti proprio per questa nostra generale incapacità ad avere il coraggio di rinnovarsi, ma quando come sindaco ho concretamente proposto di fare il primo passo ho avuto da tutti solo reazioni negative, superficiali e preconcette.
Lascio una amministrazione con i conti a posto, una struttura che funziona, servizi sociali efficienti, opere pubbliche importanti che sono state realizzate o sono in corso di conclusione nonostante un periodo drammatico per le finanze pubbliche: leggetene l’elenco sul nuovo sito del comune! Certo ci sono mille mancanze o carenze, ma intanto Verbania è stato dichiarata ufficialmente comune “virtuoso”, tra i migliori d’Italia per come è stata amministrata in questi anni: lo testimoniano i fatti e le cifre, ed un grazie particolare va quindi anche all’assessore alle finanze dott. Stefano Calderoni.
Ho cercato concretamente di cambiare la realtà cittadina: considero per esempio il Centro Eventi all’Arena un’opera strategica e – insieme agli altri 11 interventi collegati al PISU – un’insieme di iniziative estremamente utili per Verbania, opere che già sono state o verranno completate grazie al più importante finanziamento, tenacemente conquistato, mai assegnato alla nostra città (e a “costo zero”, un aspetto che a volte si dimentica!).
Soldi in parte già incassati e vincolati ormai da anni per un’opera che però è stata contestata, ritardata, combattuta - anche diffondendo notizie assurde - da chi critica sempre, ma poi non ha in testa una prospettiva per far crescere concretamente la nostra città che comunque - grazie a questa amministrazione - anche quest’anno ha raggiunto a livello nazionale i massimi riconoscimenti per la qualità dei suoi servizi e dal punto di vista ambientale.
Il CEM è ormai avviato e si farà: tra qualche anno sarà segno di rilancio cittadino se non se ne vorranno sprecare le opportunità. D'altronde certe polemiche sono le stesse che nel lontano 1840 a Intra contestavano la costruzione di quello che sarebbe poi stato il nuovo teatro, impietosamente poi abbattuto 50 anni fa e che oggi molti rimpiangono.
Purtroppo a Verbania ci sono troppe persone che criticano sempre, ma restano poi chiuse nel loro guscio anche perchè non hanno visto nulla di come si sviluppa il mondo, così come non hanno ancora capito che bisogna avere il coraggio di superare gli schemi politici per poter crescere in un momento in cui ci sono poche risorse pubbliche da impegnare.
Ringrazio chi mi è stato vicino e aiutato soprattutto in giunta e in consiglio comunale, il vice sindaco Sergio Pella, i dirigenti e i dipendenti del comune che hanno collaborato ad una amministrazione pur politicamente diversa dalle precedenti e le tante persone che ho incontrato come sindaco e che in qualche modo ho cercato di ascoltare ed aiutare, non sempre riuscendoci.
A nessuno di loro, per farlo, ho mai chiesto la propria opinione politica.
Il contatto quotidiano con le persone e i loro problemi, lo scoprire tanti esempi di volontariato silenzioso sono stati un arricchimento umano straordinario e prezioso, il più bel ricordo che conserverò nel cuore.
La mia carriera di sindaco credo finisca qui: ho dato alla mia città quattro anni della mia vita in modo totale, gratuito e volontario, lealmente ed onestamente, senza risparmio e sacrificando tante opportunità personali.
Per questo sono rimasto disgustato quando ho capito che qualcuno – proprio nella mia maggioranza! – ha cercato di trasformare la necessità del cambiamento in un mio presunto tentativo di bloccare ogni dissenso per un ipotetico interesse personale.
Nel 2009 avevo assunto un impegno con i miei concittadini che sapevo difficile ma contento ed orgoglioso di farlo, con libera scelta e certo che avrei così rinunciato prima o poi anche al Parlamento. L’ho fatto perché era un dovere di testimonianza e di impegno verso la mia città e verso chi mi aveva sempre eletto in tutte le cariche pubbliche cui mi ero candidato fino a vivere cinque legislature alla Camera dei Deputati.
Si ironizzi pure su di me, ma ho sempre considerato il mio impegno politico e la mia veste di sindaco con umiltà e come una missione, senza preconcetti ideologici e nel rispetto per tutti. Per questo, sia pure in altre forme, continuerò a mettermi a disposizione silenziosamente del mio prossimo, come è dovere di ogni cristiano.
Passate le inevitabili polemiche e qualche acido commento, spero che di me resterà un ricordo positivo per aver almeno cercato di fare tutto quanto mi è stato possibile per rinnovare una città che amo tanto, ma che si sta progressivamente chiudendo su sé stessa perché non ha il coraggio di crescere, osare, aprirsi al nuovo. E’ lo specchio purtroppo di un VCO dove a volte campanilismi, polemichette ed assurdità sono francamente imbarazzanti.
Purtroppo sono stato sindaco in un periodo difficile e senza le possibilità economiche del passato (e neppure quelle che si potevano pensare solo quattro anni fa), ma – pur con tanti limiti - ho provato ogni giorno a fare del mio meglio.
Oggi vi invito a riflettere, ma anche a non perdere la speranza con i migliori auguri a chi mi succederà e che, se lo vorrà, avrà comunque da me solo leale collaborazione.
E’ difficile dimettersi in un mondo politico dove non vuole farlo mai nessuno, ma è ora di dare un esempio. Un saluto a tutti i verbanesi, vi voglio bene.
Verbania, 8 aprile 2013 Marco Zacchera