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1) Perché non lasci l'incarico parlamentare Marco? Hai già risposto a questa domanda, ma non riesco a non chiedertelo un'altra volta, soprattutto in quest'Italia sempre meno "normale" dove - senza retorica - molti lavoratori stanno perdendo il loro posto (e la politica sembra aver perso definitamente la testa). Non sarebbe un segnale forte, da parte tua, dedicare tutte le tue energie alla nostra città?
Quando sono stato eletto sindaco pensavo di dedicare al comune la maggioranza del mio tempo, ma non immaginavo come in realtà la vita parlamentare avrebbe poi ridotti i suoi ritmi come durante quest’anno. Oggi sono a Roma al massimo un giorno e mezzo la settimana e – di fatto – dedico al comune credo oltre il 90% delle mie energie avendo lasciato nel frattempo tutti gli incarichi di partito. Anche da Roma sono in costante contatto con Verbania: computer, mail, due telefoni…siedo a Montecitorio ma è come stare alla scrivania in Municipio. Credo poi che negli altri giorni il mio impegno a Verbania sia totale, feste comprese, e nessuno possa dire il contrario. Per contro l’avere il “puntello” a Roma serve, eccome se serve alla nostra città: dalle Ferrovie alla circonvallazione essere “on.” è importante e i risultati tra contatti, appuntamenti e fondi recuperati ampiamente lo dimostrano.
Fin qui la risposta vera ma formale, l’impressione personale è che comunque - se andiamo avanti così - temo che presto il problema non sussisterà più e si risolverà da solo perché questa legislatura rischia di terminare alla svelta.
2) Ho già scritto che "Eco Risveglio" non avrebbe dato giudizi sulla giunta verbanese quanto meno fino a metà mandato. E intendo rispettare questo proposito. Però non posso non raccogliere le critiche che dall'esterno arrivano alla redazione del giornale. Una su tutte: manchi di coraggio nel condurre la città. Che dici?
Le critiche sono sempre utili e rispondo personalmente ogni giorno a tutte quelle che giungono in comune. Cerco di farlo direttamente e mi fa comunque sempre piacere la sorpresa di chi mi sente al telefono magari solo poche ore dopo la sua segnalazione. Quello che vorrei si capisse – al di là di ogni opinione politica – è che con tutti i miei limiti da undici mesi io sto vivendo “per” la nostra città. Non mi illudo di essere compreso, per carità, ma questa scelta la sto davvero vivendo come una missione, un autentico “servizio”. Lasciare un buon ricordo e una Verbania migliore e diversa è ormai il vero obbiettivo della mia carriera politica e – se posso dirlo – ormai della mia vita. La critica sulla mancanza di coraggio però mi ferisce perché la trovo ingiusta. In 11 mesi abbiamo preso in mano la questione teatro, risolto il vecchio contratto, sottoscritto un atto giuridico complesso e già presentato il nuovo progetto per un’opera che rilancerà alla grande la città superando pregiudizi e difficoltà: non è coraggio? La stagione culturale estiva è incomparabilmente più valida delle precedenti, solo a Pallanza ci saranno 38 manifestazioni in piazza e su queste voci (cultura, sport, giovani, turismo, servizi) abbiamo impostato il bilancio. Per la circonvallazione l’ho confermata ma riproponendo con forza tematiche ambientali nascoste, così come la volontà di ridisegnare la città con Eden e Villa Poss, che parte dopo decenni di oblio. Cancellare il comodo (e demagogico) “liberobus” per una rivoluzione nella concezione della corresponsabilità del trasporto urbano non è forse coraggio, sapendo di prendere posizioni giuste e che alla lunga convinceranno, ma oggi sono così pesantemente criticate? E cancellare iniziative discutibili come Bicincittà o risolvere la questione della scuola Toscanini o del CCR? Ogni scelta aveva dietro un vecchio centro di pressione, una clientela elettorale, un “nido” di interessi…Intanto ho cambiato il segretario generale ed è stato avviato il tournover dei dirigenti. Mi si vuol dire dove non ho abbastanza coraggio? La città sta già cambiando e purtroppo a volte ci vogliono “tempi tecnici” per vederlo, ma credo che chi è in buona fede lo noti già, anche se è più facile non guardare alle cose importanti ma limitarsi a protestare (giustamente) per il tombino intasato o il buco nella strada. Comunque accetto anche questa critica e tirerò diritto con maggior vigore… tanto mi chiamano comunque “podestà”.
3) Non so se stai seguendo su "Eco" il dibattito sul futuro di Verbania. In particolare mi è sembrato interessante l'intervento del consigliere comunale Carlo Bava, quello in cui si (e ci) chiede se non valga la pena disegnare un domani non necessariamente fondato sulle industrie, ma che punti su sanità d'eccellenza, scuole all'avanguardia, servizi alla popolazione anziana, energie pulite. Cosa ne pensi?
Che ha perfettamente ragione, e senza mezzi termini l’ho subito detto – ringraziandolo – in consiglio comunale. Stiamo appunto lavorando per questo, anche se a Bava chiedo coerenza perché il suo gruppo a volte “spara” tesi opposte.
4) Lo scontro politico con l'ex Claudio Zanotti mi pare in questa fase più acceso che mai. Ma ho comunque il sospetto che il peggio debba ancora arrivare. Sbaglio previsione?
Non so, Zanotti è stato per me prima di tutto una delusione umana: quotidianamente critica sempre tutti e tutto, in modo esagerato, esasperato… Io ho scelto per quanto possibile di non rispondere, ma credo che siano i suoi stessi ex colleghi che non ne possano proprio più di questi suoi atteggiamenti. Peccato: poteva essere utile alla città con un comportamento più adulto e – forse – anche un po’ meno arrogante. Ha perso le elezioni e se ne faccia finalmente una ragione perchè in democrazia funziona così! Io comunque vado avanti, faccia come crede.
5) Cosa pensi della politica oggi? Non è alla deriva?
Sì, sono deluso, amareggiato e preoccupato. Non parlo del singolo personaggio ma del clima in generale e sono profondamente triste. Sono molto contento di aver scelto di fare il sindaco perché credo nella assunzione personale delle responsabilità, ma anche nel modo in cui ci si comporta tutti i giorni, nella trasparenza, nel sacrificio. La distanza tra il palazzo e la gente sta diventando abissale, assurda, e il centro-destra deve affrontare con estremo rigore la questione della trasparenza, non nasconderla o minimizzarla. So di colleghi che come me si sentono sempre più lontani dallo spettacolo, deprimente, che la “casta” sta dando al paese e chi da dentro la critica (penso a Di Pietro) a volte è peggio dei criticati. Credo che il nostro paese sia in fase moralmente involutiva e me ne sento corresponsabile.
6) Davvero non hai apprezzato le recenti critiche pubbliche di Fini a Berlusconi? Non ha dimostrato Fini, quanto meno, di essere vivo?
Molte cose che dice Fini sono del tutto condivisibili, ma perché le dice solo ora? Nel 2004 io feci scalpore con una mia “Lettera aperta a Marzio Tremaglia” che mi costò l’ostracismo, un posto da sottosegretario e le critiche proprio di Fini…ma dicevo già allora le stesse cose sostenute oggi da lui. Di più: Fini ha voluto il PDL a tappe forzate cancellando AN e ora lo critica, conosce Berlusconi da 17 anni e solo ora non lo sopporta più? E perchè si è circondato di collaboratori politici a volte di così basso profilo? Credetemi: Fini è esasperato perché per mesi è stato attaccato da alcuni giornali vicini al centro-destra in modo volgare, ma non è questo il modo di recuperare visibilità perché facendo così distrugge il valido progetto politico del PDL: un partito di massa del centro-destra che governi seriamente il paese. Non condivido poi i giudizi di Fini sulla Lega: si facesse consigliare anche da qualche deputato del Nord e non solo siciliano forse capirebbe meglio la realtà settentrionale!
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